Il parrucchiere genio e il suo tormento: quando essere unico diventa una prigione

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58797776-minOriginale, creativo e con una smodata passione per il tuo lavoro.
Ogni sforbiciata, ogni colpo di spazzola, ogni tocco di colore sono il segno di bellezza inimitabile che lasci sui tuoi clienti.
Sei così bravo che i tuoi clienti pendono dalle tue labbra e, soprattutto, vogliono solo te.
Arriva un certo punto in cui  hai più clienti di quelli che riesci a gestire.

Eh già, perché di mani ne hai solo due e la giornata lavorativa è limitata.
E’ giunto il momento in cui devi dire:
“Non posso fare tutto da solo, ho bisogno di aiuto!”

 

Da domani assumo personale.

E qui son dolori.
In salone si lavora di sabato, a volte anche di domenica. E non è che ci si possa dare alla pazza gioia il venerdì sera con gli amici, perché il sabato è il giorno in cui bisogna essere pronti e attivi al 200%.
È assurdo, lo so: in un momento in cui la disoccupazione è ai massimi livelli, tu offri lavoro e non trovi nessuno disposto a lavorare per te.
Tanta gloria ma anche tanta fatica fare il parrucchiere: un minimo di motivazione per partire è d’obbligo. Quindi se cominci a vedere reclami sugli orari di lavoro ovviamente devi puntare su altri candidati.
E nel frattempo hai sempre più da fare…
Quando, per fortuna,  trovi qualcuno che forse ha le potenzialità per lavorare nel tuo salone, ci vuole tanto tempo perché diventi un parrucchiere bravo come intendi tu.

Devi aspettare e faticare ancora a lungo.
E’ frustrante, ti capisco.

Cosa c’entra il marketing in tutto questo?

Spesso mi arrivano richieste di aiuto da parrucchieri che non riescono a trovare personale. Nove volte su dieci il loro problema consiste nel fatto che il salone in questione è poco conosciuto.
Voglio precisare, che non sono specializzata in reclutamento del personale. A dirla tutta non esiste una figura simile specializzata per parrucchieri.
Ma esistono delle consuetudini.
Esistono parrucchieri che trovano facilmente personale e parrucchieri che fanno tantissima fatica a trovarlo.
Nella mia esperienza, i saloni più conosciuti e amati ricevono curricula ogni settimana. Mentre per i saloni con scarsa visibilità la ricerca è spesso lunga ed estenuante.
Quindi, cosa c’entra il marketing?

Il marketing è ciò che crea attivamente la reputazione del tuo salone sia tra i clienti sia tra i potenziali collaboratori.

Quindi, se il tuo salone è semi sconosciuto, ci sarà un livello più più alto di diffidenza da parte di clienti e anche dei collaboratori.
Se invece gode di un’ottima reputazione, così come ti arrivano nuovi clienti in automatico, allo stesso modo le persone chiederanno spontaneamente di lavorare per te.
Così gira il mondo.
E’ un processo che si costruisce giorno per giorno, con tutti gli strumenti che fornisco nel mio corso di formazione e nelle mie consulenze personalizzate.

Se bastasse il marketing a risolvere questo problema sarebbe facile.

Purtroppo col marketing si risolve solo una parte della questione e cioè quella di avere candidature.
Il fatto di trovare collaboratori e far si che non scappino via o che tu li debba mandare via, dipende invece da ciò che leggerai nelle prossime righe.
Fai bene attenzione a quello che stai per leggere, perché il tuo successo dipende dal tuo atteggiamento mentale che non è acquistabile da nessuna azienda.

Dunque, torniamo a te e alla tua ricerca si personale last minute.

Sei in emergenza e non hai tempo di spiegare ogni passaggio al nuovo arrivato.

Purtroppo, in questo caso non c’è una soluzione facile, veloce e indolore.
Bisogna evitare di trovarsi in emergenza: la selezione del personale deve essere sempre attiva, in modo tale che tu non ti debba sempre ritrovare a partire da zero quando hai bisogno di un nuovo collaboratore.

Avrai una lista di persone a cui rivolgerti in caso di bisogno, lista che aggiornerai continuamente.

Ogni mese dedicherai qualche ora del tuo tempo a colloqui di lavoro, per capire bene chi sono queste persone che si candidano per lavorare per te.
Depennerai chi non ti piace, chi dimostra scarso interesse, chi è in cerca di un lavoro “parcheggio” etc. Le regole sono quelle del tuo salone, non mi dilungo su questo.

L’importante è che avendo la lista, quando deciderai di assumere un collaboratore, avrai già scelto delle persone che potrebbero fare al caso tuo.

Supponiamo che tu abbia trovato qualcuno che ha le potenzialità per lavorare con te.
Per spiegare tutte le procedure del tuo salone ci vorrà un bel po’ di tempo e tu questo tempo non ce l’hai.
Bene, lo devi trovare.Non ci sono scorciatoie, mi dispiace.
Vuoi avere dipendenti?
L’unica strada è quella di FORMARLI tu stesso e soprattutto accettare che possano commettere degli ERRORI.
Infatti, i parrucchieri bravi, educati, competenti lavorano già per conto loro o per un tuo concorrente.
Non esistono scuole o accademie in cui trovarli già pronti per essere assunti.
Dunque non ti resta che abbassare l’asticella delle aspettative ed accontentarti di persone normali a cui insegnerai tutto dalla A alla Z. Persone a cui trasmettere, oltre alle competenze tecniche, anche la tua grande passione.
Sembra un’impresa impossibile ma i tanti saloni con 10, 20, 50 dipendenti sono la testimonianza che si può fare.
Loro ce l’hanno fatta. Grandi parrucchieri che hanno fatto del proprio nome un brand e che partendo al loro primo salone hanno costruito un sistema che ha permesso loro di aprirne tanti altri.
Puoi farcela anche tu.
D’altronde non ti manca nulla rispetto a loro dal punto di vista tecnico. La vostra differenza è “solo” di mentalità.

Si, tutto molto bello, ma io non trovo nessuno che sia bravo quanto me. Come posso fare?

Capisco che c’è bisogno di risolvere il problema qui ed ora.
E tu capisci me: non ho la bacchetta magica che risolve i problemi gravi da oggi a domani. Ciò che posso darti è l’indicazione sui passi corretti da fare per risolvere il problema nel più breve tempo possibile.
Puoi cominciare oggi stesso ad avere l’unico atteggiamento virtuoso che col tempo ti darà buoni frutti e ti farà  ricordare questo problema col sorriso sulle labbra.
Per avere dei collaboratori validi e fidati devi essere disposto a fare due importanti cambiamenti dentro di te: due bei rospi da ingoiare.

Rospo n°1: come te non c’è nessuno.

Puoi riuscire ad ottenere grandi risultati dai tuoi collaboratori, ma non troverai mai e poi mai la copia di te stesso.
Se non mandi giù questo amaro, amarissimo boccone, sarai costretto a lavorare sempre e solo tu.
Passerai la vita a lavorare.
Ogni giorno.
Non per piacere, ma perché senza di te il salone si fermerebbe. E quando senza di te il salone non produce denaro, il salone non ha valore economico. Quindi non potrai pensare di rivenderlo guadagnandoci qualcosa.
Insomma, non è un buon programma per il futuro, lavorare senza respiro per restare a fine carriera con un’attività invendibile.
Meglio cominciare oggi stesso a costruirti un futuro di tranquillità economica e perché no, anche programmare di goderti un po’ di tempo libero a breve.
Accettare che le persone che lavorano con te possono sbagliare è il passo più difficile da compiere, ma è anche l’unico punto di partenza possibile per liberarti dalla schiavitù del lavoro in salone 7 giorni su 7.

Rospo n°2: questo processo richiede tempo.

Roma non fu fatta in un giorno.
Il proverbio qui è azzeccato, e  non lo scrivo per scoraggiati ma per esortarti a non perdere nemmeno un secondo per ottenere prima possibile il risultato.

Sei eccezionale, hai doti innate e la tua arte ha in sé stessa un vero e proprio segno distintivo.
Ma pensaci seriamente: ci hai messo un anno a diventare come sei oggi?
Non credo. Puoi avere imparato le basi in tempi record, ma per giungere al livello a cui sei oggi ci hai messo sicuramente degli anni.
E se tu che sei così dotato ci hai messo degli anni a diventare così, come puoi sperare di prendere un apprendista oggi ed avere un lavorante esperto fra sei mesi?
È impossibile.
Chi ti dice che è possibile mente sapendo di mentire. Una bugia creata per illuderti che la soluzione immediata è semplicemente questione di soldi, mentre ci sono problemi che devi risolvere con un cambio di mentalità che, guarda caso, non si può comprare.
Eppure anche da questa bugia c’è qualcosa da imparare:
le competenze tecniche sono trasmissibili.
Devi solo trovare il TUO modo di trasmetterle.
Con pazienza e dedizione, anche tu avrai la tua squadra e il tuo salone non sarà più la prigione in cui sei costretto a trascorrere tutto il tuo tempo.
Buona liberazione 🙂

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7 commenti su “Il parrucchiere genio e il suo tormento: quando essere unico diventa una prigione”

  1. Sì è tutto bello ma per fare quello che hai scritto non dico che sia facile , ma ci vuole tempo ha tutto questo.a questo punto fare una ricerca di collaboratori seri e formali nel nostro salone, chi anno non dico la stoffa ma almeno provarci con coerenza e dignità. E credimi in tanti di lavoro ne ho viste di cotte e di crudo ma mi impegnerò a formare dei piccoli talenti.saluti L Paonita Pietro

    ,

    1. Ciao Pietro,
      l’ultima tua frase è quella che conta 🙂
      Anche perché sul fatto che ci vuole tempo non ci piove e anche sul fatto che il problema non è di facile soluzione.
      Accettare che è così e non arrendersi è il primo passo e anche il fondamentale verso il successo.
      A presto!

  2. Bellissimo articolo. Mi trovi pienamente d’accordo. Desidero aggiungere, nel discorso della ricerca della persona giusta,che le opportunità di ricerca non sono tutte uguali , come pure l’utenza dipende molto dalla collocazione territoriale. Chi ha il salone in città avrà più opportunità di chi ha il salone in paesini. Per equilibrare ,almeno , un pochino la ricerca sarebbe bene, così credo, una buona formazione di base da parte di una “scuola professionale”. Io vedo la scuola in una forma diversa dall’attuale. La scuola dovrebbe funzionare in collaborazione diretta coi saloni interessati o comunque dichiarati capaci di poter assolvere al compito di tutor; dove la mattina si fa teoria ed il pomeriggio salone ( non scopro l’acqua calda, perchè in molti paesi d’Europa esiste già da parecchi anni, noi siamo sempre un pochino più lenti comunque…). Questo sarebbe un grande passo che ti darebbe l’opportunità di poter toccare con mano, senza rischi,in modo indolore, l’eventuale apprendista da inserire. Ora come ora parlare di inserire un’apprendista o comunque un operatore in negozio, è molto complicato , partendo dal presupposto che i ragazzi vedono il lavoro manuale, artigianale come un’ultima spiaggia e a noi arrivano ragazzi spesso con problematiche famigliari , sociali e con una scarsissima base culturale ed educativa. I fortunati che incorrono in persone che non hanno nulla a che fare con i problemi su citati trovano un tesoro di grande valore. Per questo insisto sul “filtro” scuola che, sicuramente, può essere un grande valore aggiunto per il mondo del collocamento giovanile.
    Ho voluto fare l’avvocato del diavolo, ma ritengo che , se , certe sfaccettature e certi particolari non vengono considerati, lo standard può dare risultati alterni e ,in taluni casi, deleteri.
    Ciao Michela e buona giornata !!!

    1. Ciao Giovanni,
      grazie per il tuo commento e per il contributo che hai aggiunto.
      La scuola dovrebbe funzionare come dici tu, sono assolutamente d’accordo.
      Per ora, purtroppo, come ben sai non è così:le leggi e lo Stato non
      aiutano i piccoli imprenditori ma cercano in tutti i modi di scaricare sulle
      loro spalle una miriade di problemi molto più grandi del consentito nei
      Paesi civilizzati. Quindi bisogna trovare modi alternativi per sopperire a questi
      vuoti.
      In Italia ci dobbiamo ingegnare a trovare vie traverse, a fare slalom tra
      leggi campate in aria e istituzioni che ti remano contro.
      Il marketing serve anche a questo: a creare ognuno nel proprio salone un piccolo
      paradiso in cui questi problemi, che derivano dalle condizioni economiche e sociali
      esterne, vengono alleviati e spesso risolti completamente.
      Ci vuole pazienza, costanza e coraggio per entrare nelle maglie del sistema e rovesciarlo.
      Piccoli grandi eroi dell’impresa italiana.
      A presto 🙂

  3. Ciao Michela,
    ho letto in poco tempo tutto il tuo blog e ti faccio i miei complimenti perché mi ha fatto piacere trovare il tuo gruppo su Fb,al quale hai appena approvato la mia iscrizione.

    Sono un’imprenditrice anche io ma in un altro settore, per cui potrò sollevare sul gruppo qualche problema da cliente “eterna insoddisfatta” del lavoro delle persone alle quali mi rivolgo e mi sono rivolta in passato.

    Credo che tu stia facendo un ottimo lavoro e mi auguro vivamente che il tuo lavoro possa arrivare a quanti più professionisti possibili sia a Roma che in tutta Italia, perché finora io non ho trovato colui/lei che mi soddisfa pienamente e al quale sarei contenta di dare più soldi per avere una piega ben fatta o un trattamento amorevole della mia cute e dei miei capelli.

    Svolgono tutti dei lavori a metà e non capiscono che devono chiacchierare col cliente per capire come vuole essere servito, anziché fare pettegolezzi o gossip.

    Sogno un salone Zen, per favore crealo 😀 !

    Grazie per adesso, ti seguo con piacere :).

    1. Ciao Deborah, grazie per il tuo commento e per il interesse. Apprezzo molto.
      In realtà esistono già dei saloni “zen”, in cui le clienti vengono ascoltate e i capelli sono l’argomento principe.
      Il problema di questi saloni è spesso di non riuscire a comunicare ai potenziali clienti questo loro modo di lavorare.
      Sto lavorando per farli uscire allo scoperto 😉

  4. Ciao bravissima e istruttivo!
    Ma io ho un grosso problema
    Ho 2 lavoranti
    Che fanno comunella.
    Mi spiegomeglio: una ce l’ho da 7 anni l’altra 2 anni
    Sono amiche per la pelle anche fuori dal lavoro
    Quando riprendo 1, l’altra viene in sua difesa,
    E viceversa
    Sono abbattuta ,penso di lasciare a casa una (la più vecchia)
    E cercarne un’altra sarà un’impresa difficile
    (Anche se devo avere dei motivi seri per poterla licenziare)
    In questo caso sono io la TITOLARE
    Che vado nel mio salone malvolentieri , con nausea e rabbia,
    A volte Mi chiedo: ma sono ancora capace di portare avanti il mio salone?
    Oppure Non sono capace di gestirlo?
    Datemi un consiglio grazie

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